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OWM un percorso rinnovato per la prova d ’ apertura

L’Orvieto Wine Marathon viaggia spedita verso la nona edizione in data domenica 20 marzo e il comitato organizzatore del Team Eurobici Orvieto è pronto a dare vita ad una manifestazione ormai diventata la classica per eccellenza di apertura dell’Umbria Marathon che occupa uno spazio fisso ed insostituibile per chi ha tanta passione per il ciclismo fuoristrada.

Con la nuova location di partenza e di arrivo posta a Morrano, gli organizzatori hanno scelto un tracciato inedito: è stata tolta la parte finale, molto bella per gli amanti della guida in discesa, ma purtroppo molto fangosa in caso di pioggia.

 Al suo posto è stata aggiunta la salita della “porcilaia” che misura circa 1,5 chilometri con pendenza media 4% e la discesa “dell’inglese”, tratto veloce e molto divertente con un fondo compatto anche in caso di pioggia.

 Nel finale si affronterà il lungo single track di “castelpeccio”, veloce con fondo roccioso e la salita della chiesetta della lunghezza di 2 chilometri che porta al traguardo ma in caso di pioggia si affronterà la” parallela” su ampie stradine.

 Così facendo è stata tolta la parte fangosa senza intaccare molto il tracciato, pieno di tratti divertenti, single track e tanto altro per un totale di 42 chilometri per la gara regina, oltre al corto di 25 chilometri (escursionisti) e alla pedalata ecologica di 15 chilometri (categorie giovanili ed escursionisti) nel territorio del Parco del Fiume Paglia.

L’Orvieto Wine Marathon prosegue la fase delle iscrizioni con le quote agevolate di 20 euro (OWM) e di 15 euro (escursionisti) fino al 18 marzo, mentre sabato 19 marzo, giorno della vigilia della gara, sarà possibile iscriversi dalle 15 alle 19 alle quote di 25 euro e 15 euro, così anche alle medesime cifre nella finestra mattutina del 20 marzo (8:30-9:30) prima della partenza.

Luca Alò

 

CONOSCIAMO I LUOGHI DEL CIRCUITO 5 --- COSTACCIARO

Costacciaro (PG) e il Parco del Monte Cucco sono i protagonisti del nostro quinto appuntamento, che ci porta a scoprire i bellissimi territori dell’Alta Umbria.

IL QUINTO APPUNTAMENTO
La quinta gara del circuito è la GRAN FONDO DEL MONTE CUCCO, che per la seconda volta entra a far parte del Prestigio di MTB Magazine, il più importante circuito del calendario internazionale delle Gran Fondo che racchiude all'interno del suo cammino le principali prove che hanno fatto (e continuano a fare...) la storia del movimento amatoriale.
Organizzata come sempre al top dalla ASD Cucco in Bike e dai suoi fedeli seguaci “Sbuzzapapere”, la gara inizia come di consueto con il passaggio all’interno del paese per poi avere seguito nei bellissimi paesaggi del Parco del Monte Cucco, che quest’anno saranno ripresi dalle telecamere di Sky e trasmesse sul canale dedicato Bike Channel.

CENNI STORICI
Costacciaro, antico castello (Castrum Costacciarii) a ridosso del massiccio del Monte Cucco lungo la consolare Via Flaminia, fu acquistato intorno alla metà del XIII secolo dal libero Comune di Gubbio che lo ampliò e ne potenziò la struttura difensiva con la costruzione di una nuova cinta muraria e di un sistema di torri e porte, ancora in parte esistenti.
Il castello di Costacciaro aveva importanza strategica in quanto segnava il confine del comitato eugubino e quando Gubbio, con tutto il suo territorio, nel 1384 si assoggettò spontaneamente ai Montefeltro, Costacciaro divenne l'estremo baluardo del Ducato di Urbino.
Il Duca Federico II si preoccupo' di potenziare ulteriormente le difese del castello con la costruzione del Rivellino a difesa del lato sud e di garantirne l'approvvigionamento idrico a mezzo di nuovi condotti di adduzione e di fonti. Costacciaro e' sempre stato legato a Gubbio ed ancora oggi il suo territorio comunale e' parte della Diocesi e del Mandamento di Gubbio.
Costacciaro dette i natali a molti illustri personaggi, taluni dei quali di rinomanza nazionale e internazionale; per la maggior parte fiorirono nel Rinascimento e furono religiosi. Fra di essi vanno soprattutto ricordati:
il nobile Bonaventura Fauni-Pio (1496 – 1562), vescovo di Acqui, ministro generale dei francescani minori conventuali e padre conciliare a Trento (1545-1563), Pietro Fauni, anch'egli vescovo e membro della sacra assemblea tridentina, nonché Bernardino Boldrini, letterato dei Minori Conventuali, grande predicatore, lui pure presente a Trento;

DA VISITARE
Tra i suoi monumenti sono architettonicamente degni di nota:
la Chiesa di San Francesco, costruita circa la meta' del XIII secolo ed ampliata all'inizio del 1700; la facciata romanica, realizzata in pietra calcarea del Monte Cucco, presenta un pregevole portale ed un altrettanto pregevole rosone; sotto l'altare maggiore sono conservate le spoglie del Beato Tommaso, monaco camaldolese (1262-1337) patrono di Costacciaro, la Torre Civica con la porta di ingresso al paese, anch' essa costruita circa la metà del XIII secolo e perfettamente conservata, la coeva torre in "Via della Roccaccia", parte integrante del sistema difensivo murario, recentemente ristrutturata, il Rivellino (o torrione), bastione difensivo dalla singolare forma a prua di nave, progettato e realizzato alla fine del XV secolo, su incarico del Duca di Urbino Federico II, dal noto architetto militare Francesco di Giorgo Martini da Siena, al quale si devono le rocche di Mondavio, Sassocorvaro, San Leo ed altre importanti opere architettoniche.
Nel centro storico del capoluogo di Costacciaro e' visitabile un antico frantoio dell'olio del secolo XVII, oggi di proprietà comunale: perfettamente conservato, ha funzionato fino al 1960 circa. E' costituito da macina per la pigiatura dell'oliva e per la spremitura da una poderosa trave di legno alla quale e' ancorato un enorme contrappeso di pietra.
Dell'Appennino umbro marchigiano il Massiccio del Monte Cucco è una delle zone più pregiate e spettacolari, con un ambiente di grande significato culturale, didattico e turistico. Il Parco del Monte Cucco, Area naturale protetta dal 1995, è il Parco delle acque sotterranee, delle grotte carsiche (tra le principali in Europa per profondità ed estensione), dei corsi d'acqua incontaminati, delle grandi faggete intatte, e per chi voglia vivere un'esperienza unica nel suo genere, da qualche anno è possibile visitare la Grotta del Monte Cucco con un percorso attrezzato di circa 750 metri nel cuore della montagna.
Per informazioni e prenotazioni www.grottamontecucco.umbria.it
Da non perdere la “Corsa delle Botti”, la festa consiste in una vera e propria corsa di due botti che rotolano attorno ad un asse al quale è attaccato un timone, trainato da una formazione di giovani, chiamati “bottaioli”. Per ogni squadra vi sono poi un capo bottaiolo, un oste e un direttore di gara.e due botti e le relative squadre fanno capo, in competizione, a Costacciaro capoluogo (Hostaria de la Porta) e alle frazioni, in particolare a quella di Villa Col de’ Canali (Hostaria de la Rocca). La corsa si articola in due manche a tempo con somma matematica finale. Trionfa la squadre che impiega il tempo minore.

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