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CONOSCIAMO I LUOGHI DEL CIRCUITO 5 --- COSTACCIARO

Costacciaro (PG) e il Parco del Monte Cucco sono i protagonisti del nostro quinto appuntamento, che ci porta a scoprire i bellissimi territori dell’Alta Umbria.

IL QUINTO APPUNTAMENTO
La quinta gara del circuito è la GRAN FONDO DEL MONTE CUCCO, che per la seconda volta entra a far parte del Prestigio di MTB Magazine, il più importante circuito del calendario internazionale delle Gran Fondo che racchiude all'interno del suo cammino le principali prove che hanno fatto (e continuano a fare...) la storia del movimento amatoriale.
Organizzata come sempre al top dalla ASD Cucco in Bike e dai suoi fedeli seguaci “Sbuzzapapere”, la gara inizia come di consueto con il passaggio all’interno del paese per poi avere seguito nei bellissimi paesaggi del Parco del Monte Cucco, che quest’anno saranno ripresi dalle telecamere di Sky e trasmesse sul canale dedicato Bike Channel.

CENNI STORICI
Costacciaro, antico castello (Castrum Costacciarii) a ridosso del massiccio del Monte Cucco lungo la consolare Via Flaminia, fu acquistato intorno alla metà del XIII secolo dal libero Comune di Gubbio che lo ampliò e ne potenziò la struttura difensiva con la costruzione di una nuova cinta muraria e di un sistema di torri e porte, ancora in parte esistenti.
Il castello di Costacciaro aveva importanza strategica in quanto segnava il confine del comitato eugubino e quando Gubbio, con tutto il suo territorio, nel 1384 si assoggettò spontaneamente ai Montefeltro, Costacciaro divenne l'estremo baluardo del Ducato di Urbino.
Il Duca Federico II si preoccupo' di potenziare ulteriormente le difese del castello con la costruzione del Rivellino a difesa del lato sud e di garantirne l'approvvigionamento idrico a mezzo di nuovi condotti di adduzione e di fonti. Costacciaro e' sempre stato legato a Gubbio ed ancora oggi il suo territorio comunale e' parte della Diocesi e del Mandamento di Gubbio.
Costacciaro dette i natali a molti illustri personaggi, taluni dei quali di rinomanza nazionale e internazionale; per la maggior parte fiorirono nel Rinascimento e furono religiosi. Fra di essi vanno soprattutto ricordati:
il nobile Bonaventura Fauni-Pio (1496 – 1562), vescovo di Acqui, ministro generale dei francescani minori conventuali e padre conciliare a Trento (1545-1563), Pietro Fauni, anch'egli vescovo e membro della sacra assemblea tridentina, nonché Bernardino Boldrini, letterato dei Minori Conventuali, grande predicatore, lui pure presente a Trento;

DA VISITARE
Tra i suoi monumenti sono architettonicamente degni di nota:
la Chiesa di San Francesco, costruita circa la meta' del XIII secolo ed ampliata all'inizio del 1700; la facciata romanica, realizzata in pietra calcarea del Monte Cucco, presenta un pregevole portale ed un altrettanto pregevole rosone; sotto l'altare maggiore sono conservate le spoglie del Beato Tommaso, monaco camaldolese (1262-1337) patrono di Costacciaro, la Torre Civica con la porta di ingresso al paese, anch' essa costruita circa la metà del XIII secolo e perfettamente conservata, la coeva torre in "Via della Roccaccia", parte integrante del sistema difensivo murario, recentemente ristrutturata, il Rivellino (o torrione), bastione difensivo dalla singolare forma a prua di nave, progettato e realizzato alla fine del XV secolo, su incarico del Duca di Urbino Federico II, dal noto architetto militare Francesco di Giorgo Martini da Siena, al quale si devono le rocche di Mondavio, Sassocorvaro, San Leo ed altre importanti opere architettoniche.
Nel centro storico del capoluogo di Costacciaro e' visitabile un antico frantoio dell'olio del secolo XVII, oggi di proprietà comunale: perfettamente conservato, ha funzionato fino al 1960 circa. E' costituito da macina per la pigiatura dell'oliva e per la spremitura da una poderosa trave di legno alla quale e' ancorato un enorme contrappeso di pietra.
Dell'Appennino umbro marchigiano il Massiccio del Monte Cucco è una delle zone più pregiate e spettacolari, con un ambiente di grande significato culturale, didattico e turistico. Il Parco del Monte Cucco, Area naturale protetta dal 1995, è il Parco delle acque sotterranee, delle grotte carsiche (tra le principali in Europa per profondità ed estensione), dei corsi d'acqua incontaminati, delle grandi faggete intatte, e per chi voglia vivere un'esperienza unica nel suo genere, da qualche anno è possibile visitare la Grotta del Monte Cucco con un percorso attrezzato di circa 750 metri nel cuore della montagna.
Per informazioni e prenotazioni www.grottamontecucco.umbria.it
Da non perdere la “Corsa delle Botti”, la festa consiste in una vera e propria corsa di due botti che rotolano attorno ad un asse al quale è attaccato un timone, trainato da una formazione di giovani, chiamati “bottaioli”. Per ogni squadra vi sono poi un capo bottaiolo, un oste e un direttore di gara.e due botti e le relative squadre fanno capo, in competizione, a Costacciaro capoluogo (Hostaria de la Porta) e alle frazioni, in particolare a quella di Villa Col de’ Canali (Hostaria de la Rocca). La corsa si articola in due manche a tempo con somma matematica finale. Trionfa la squadre che impiega il tempo minore.

CONOSCIAMO I LUOGHI DEL CIRCUITO 4 --- PONTICELLI

Siamo al quarto appuntamento, sempre nella provincia di Perugia per visitare un territorio nuovo essendo la manifestazione per il primo anno all’interno del Circuito Umbria Marathon.

IL QUARTO APPUNTAMENTO
La quarta gara del circuito è la GRAN FONDO BASSA VALDICHIANA, seconda new entry del circuito che si svolge nella frazione di Ponticelli a Città della Pieve (PG) il 29 maggio 2016, la manifestazione alla sua terza edizione, anche se giovanissima, si è già distinta come appuntamento irrinunciabile per gli appassionati delle ruote grasse.
Organizzazione a cura dell’ Associazione Turistica Pro Loco di Ponticelli, e dei ragazzi della ASD LARIS BIKE, gruppo nato non più tardi di qualche mese fa, e che prende Il nome, dal recente ritrovamento sul territorio di una tomba etrusca dove è scolpito in scrittura destrorsa il nome “Laris”.

CENNI STORICI
Ponticelli è una frazione di Città della Pieve, situata a circa 6 km dalla cittadina umbra che domina la Valdichiana e il Lago Trasimeno, al confine tra Umbria e Toscana.
Patria di Pietro Vannucci detto “Il Perugino” (1450 ca. – 1523) uno dei più importanti pittori del Rinascimento italiano, il maestro di Raffaello. La città conserva alcune tra le sue opere più importanti come L’Adorazione dei Magi dell’Oratorio di Santa Maria dei Bianchi, Il Battesimo di Cristo della Cattedrale, La Deposizione dalla Croce del Museo civico diocesano di Santa Maria dei Servi.
Il primo nucleo urbano nasce intorno al sec. VII d.C. come postazione fortificata della Tuscia longobarda in avvistamento di Perugia bizantina. Fuori del castrum, situato presso l’odierna via Manni chiamata un tempo non a caso via Lombardia, veniva poi edificata una Pieve, chiesa con funzioni battesimali dedicata ai Santi Gervasio e Protasio, martiri di Milano e quindi della “Longobardia”. La Pieve assolve alla funzione di assorbimento delle ultime “schegge” di paganesimo secondo un procedimento diffuso in tutta la Tuscia: gli individui che entrano nella chiesa per diventare cristiani si riconoscono anche come comunità sul piano civile. Si crea quindi un borgo intorno alla Pieve che verso il sec. XI viene compreso all’interno di una cinta muraria: si forma così il “Castello della Pieve”, antico nome della città. Il centro originario si ingrandisce per il progressivo impaludamento della Valdichiana: la popolazione della valle tende a salire in alto. Castel della Pieve si sviluppa anche per essere situata lungo la Via dell’Alpe di Serra, che da Forlì sulla Via Emilia, raggiunge Montefiascone sulla Via Cassia. Inoltre la città è collegata da numerosi percorsi alla Via Francigena, strada di scambi internazionali, situata ad occidente a circa 30 km di distanza. Fuori le mura, a partire dalla metà del sec. XIII, si collocano gli insediamenti degli Ordini Monastici: Sant’Agostino, San Francesco, Santa Maria dei Servi, Santa Lucia. Numerose le opere pittoriche di Scuola senese, tra tutte, il gotico affresco raffigurante “La Crocifissione” di Jacopo di Mino del Pellicciaio, seguace di Ambrogio e Pietro Lorenzetti e di Simone Martini, situato nella parete di fondo dell’Oratorio di San Bartolomeo, adiacente all’insediamento dei Francescani Conventuali dove probabilmente alloggiò il Papa francese Martino IV.
Nel 1569 venivano fondati il Monte di Pietà ed il Monte Frumentario. Intorno al 1568 nasceva da Nicolò Circignani, Antonio, anche lui soprannominato “Il Pomarancio”, che lascerà numerose opere nella sua patria (in Cattedrale, a San Francesco, nella Sagrestia di Santa Maria dei Bianchi). Tra i sec. XVI e XVII si annovera la presenza di altri artisti, quali il pittore perugino Alessandro Brunelli, i pittori orvietani Cesare Nebbia e Ferdinando Sermei. Da quest’ultimo nasceva nel 1579 Cesare Sermei, che operò soprattutto ad Assisi.
Anche sotto il profilo letterario la città era un centro di una certa importanza: nasceva infatti nel 1609 Francesco Melosio, famoso per le sue liriche burlesche e per le sue tragedie, animatore del circolo culturale di Cristina di Svezia a Roma, nel sec. XIX nascevano a Città della Pieve due insigni studiosi: Antonio Verri (1839-1925), geologo e ingegnere idraulico e Icilio Vanni (1855-1903), filosofo e sociologo di cultura liberale e positivista.

DA VISITARE
Anche qui tante le bellezze artistiche da ammirare, la Cattedrale S. Gervasio e S. Protasio, la cui prima costruzione risale al sec. VIII d.C. Successivamente viene ricostruita con accenni decorativi di gusto gotico nel sec. XIII, Palazzo della Corgna è la più importante tra le dimore signorili di Città della Pieve. La sua ubicazione, di fronte alla Chiesa Cattedrale, è significativa anche dal punto di vista urbanistico in quanto situata all’incrocio delle strade direttrici della città, poi la chiesa di S. Agostino, la chiesa di S. Pietro, i musei Civico-Diocesano e quello di Storia Naturale e del territorio Antonio Verri e tante altre bellezze da visitare .
Appuntamento sicuramente da non perdere è il Palio dei terzieri, manifestazione storica che si svolge in due date, il 15 agosto con “Il Lancio della Sfida” e il 23 agosto con il “Corteo Storico e Caccia al Toro”.

Direi che c’è più di un motivo per non mancare all’appuntamento del 29 maggio, per godersi storia e sport a Ponticelli.

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